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"Sano egoismo"
Chiara Stefanelli

È stato un piacere per la nostra azienda ospitare Chiara e proporle un progetto formativo in linea con i suoi studi e che fosse per lei fonte di curiosità ed approfondimento.

Prossima alla laurea in Tecnologie ecosostenibili e tossicologia ambientale, Chiara ha concentrato la sua esperienza in Confezioni Mario De Cecco su una ricerca bibliografica mirata all’analisi di studi relativi alla struttura chimica, alle proprietà e alle criticità, in termini ambientali e di salute umana, derivanti dall’utilizzo dei PFAS ("Sostanze Alchilate Perfluorurate o Polifluorurate" anche dette "forever chemicals") nei prodotti industriali e, nello specifico, nel settore tessile.

Nella trattazione del tema, così attuale ed importante, è partita analizzando il rapporto ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) relativo all’uso dei PFAS nell’industria tessile e ha proseguito individuando alcune potenziali alternative al fine di determinarne la sostituzione. Si tratta di un tema sotto la lente d’ingrandimento e strettamente correlato ai discorsi ambientali, alla sostenibilità e, non ultimo, alla salute umana. L’interesse di Chiara si accende proprio su quest’ultima materia: la salute umana, la tossicologia, il benessere e tutte ciò che può minacciarli.

"La chiave è l’uomo ed il suo legame con ciò che lo circonda"

Parlando con lei ci accorgiamo che il centro del suo pensiero è l’essere umano, l’individuo e come questo sia interconnesso con il resto del mondo, in un rapporto scambievole. La chiave, quindi, è l’uomo ed il suo legame con ciò che lo circonda. Una fitta rete in cui è punto nevralgico in grado di influenzare e di essere influenzato, subendo effetti collaterali oggi incrementali.
Chiara ci ricorda che l’uomo ha un ruolo importante e che ciascuno di noi può fare molto per trattarsi bene e vivere meglio, esercitando solo un’influenza positiva sull’ambiente.

“Credo che consigliando le persone su come vivere meglio adottando un certo stile di vita, il benessere possa propagarsi da queste all’ambiente in cui vivono. Seconda questa logica di interconnessioni, pensare a sé stessi coincide con il prendersi cura di ciò che ci circonda.”

Si tratterebbe dunque di un approccio egoistico ma molto sano, che ci permetterebbe di essere i custodi di noi stessi e del mondo, allontanando ogni agente contaminante e qualsiasi altra minaccia.
Chiara è così ferma e motivata che alimenta la nostra fiducia nel futuro, nell’essere umano e soprattutto nelle giovani generazioni oggi chiamate all’accettazione dell’essere una piccola parte di qualcosa di immenso e del doverlo preservare il più a lungo possibile.