È stato un piacere per la nostra azienda ospitare Chiara e proporle un progetto formativo in linea con i suoi studi e che fosse per lei fonte di curiosità ed approfondimento.
Prossima alla laurea in Tecnologie ecosostenibili e tossicologia ambientale, Chiara ha concentrato la sua esperienza in Confezioni Mario De Cecco su una ricerca bibliografica mirata all’analisi di studi relativi alla struttura chimica, alle proprietà e alle criticità, in termini ambientali e di salute umana, derivanti dall’utilizzo dei PFAS ("Sostanze Alchilate Perfluorurate o Polifluorurate" anche dette "forever chemicals") nei prodotti industriali e, nello specifico, nel settore tessile.
Nella trattazione del tema, così attuale ed importante, è partita analizzando il rapporto ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) relativo all’uso dei PFAS nell’industria tessile e ha proseguito individuando alcune potenziali alternative al fine di determinarne la sostituzione. Si tratta di un tema sotto la lente d’ingrandimento e strettamente correlato ai discorsi ambientali, alla sostenibilità e, non ultimo, alla salute umana. L’interesse di Chiara si accende proprio su quest’ultima materia: la salute umana, la tossicologia, il benessere e tutte ciò che può minacciarli.
Parlando con lei ci accorgiamo che il centro del suo pensiero è l’essere umano, l’individuo e come questo sia interconnesso con il resto del mondo, in un rapporto scambievole. La chiave, quindi, è l’uomo ed il suo legame con ciò che lo circonda. Una fitta rete in cui è punto nevralgico in grado di influenzare e di essere influenzato, subendo effetti collaterali oggi incrementali.
Chiara ci ricorda che l’uomo ha un ruolo importante e che ciascuno di noi può fare molto per trattarsi bene e vivere meglio, esercitando solo un’influenza positiva sull’ambiente.
Si tratterebbe dunque di un approccio egoistico ma molto sano, che ci permetterebbe di essere i custodi di noi stessi e del mondo, allontanando ogni agente contaminante e qualsiasi altra minaccia.
Chiara è così ferma e motivata che alimenta la nostra fiducia nel futuro, nell’essere umano e soprattutto nelle giovani generazioni oggi chiamate all’accettazione dell’essere una piccola parte di qualcosa di immenso e del doverlo preservare il più a lungo possibile.